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Società

In passato un analisi storica superficiale ha bollato i popoli celtici come "barbari" e disorganizzati in quanto non riuniti in una o più nazioni, nulla di più errato, al contrario la società celtica era tutt'altro che semplice. La società celtica, cosi come la nostra, era basata sulla famiglia. Esiste però una notevole differenza: per noi il cardine è la famiglia costituita da un solo nucleo, padre, madre e figli, per i celti era di tipo allargato,

comprendeva gli antenati, i parenti dei rami collaterali e anche i discendenti diretti. Un clan, dunque, era costituito da decine e decine di individui, mentre più clan costituivano un tuath (tribù). Così come a capo di ciascun clan era posto un capofamiglia, a comandare un tuath era scelto un Rix (re) che aveva il compito di reggere le sorti della sua gente nella buona e nella cattiva sorte.

Ritenuto responsabile di tutte le vicende positive e negative che caratterizzavano il tuath, il Rix poteva anche essere sostituito in caso di inettitudine, e, in situazioni particolarmente gravi, addirittura ucciso. Il Rix era il capo supremo della classe dei guerrieri, che si occupavano della sicurezza del tuath ed erano per questo tenuti in grande considerazione. Egli però nelle assemblee poteva prendere la parola solo previa autorizzazione dei sacerdoti, cioè i druidi.

I druidi erano la casta religiosa del tuath. Di tale casta facevano parte anche i bardi, cantori e suonatori che tramandavano le storie a voce. I druidi erano coloro che potevano entrare in contatto con le divinità.

Dopo i druidi e i guerrieri, erano collocati gli artisti, artigiani che con la loro esperienza forgiavano armi e oggetti ed erano considerati alla stregua dei sapienti. Vi era poi la massa degli uomini liberi, costituita da contadini e allevatori, che dipendevano dai nobili in un rapporto clientelare, in cambio di protezione armata pagavano un tributo in cibo e svolgevano lavori. L'ultimo gradino della scala sociale era formato dagli schiavi, per lo più prigionieri di guerra, che svolgevano di solito mansioni servili. In caso di guerra, però, chiunque fosse in grado di impugnare un'arma lo faceva per difendere il suo popolo e i suoi beni. La società celtica era molto egualitaria, anche le donne partecipavano nelle guerre, nel commercio e nella politica. Gli uomini celtici amavano le feste, dove si riunivano assieme e raccontavano saghe e favole, i riti comunitari, dove, alle volte, compivano dei duelli mortali, prediligevano bere e mangiare, in particolare il maiale arrosto. Secondo la tradizione, un buon celta, oltre che un valente guerriero, doveva essere eloquente.

I Celti si godevano la vita. Il cibo e le feste erano importanti e si considerava l'ospitalità un segno di nobiltà.

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