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I Celti in Romagna

I primi abitanti dell'attuale Romagna furono gli Umbri e gli Etruschi. Tuttavia, circa nel 350 a.C cedettero il passo e il territorio al popolo che dette la prima impronta alla Romagna: i Celti.

Migrati dal nord in ondate successive provenendo dalla Francia, dalla Germania e dalla Boemia, i Celti si stanziarono in Italia

nella Gallia Cisalpina, che dalle Alpi scende a sud e comprende Pianura Padana, parte dell'Appennino settentrionale e dell'Italia nord-orientale. Tra le numerose tribù celtiche scese in Italia furono i Senoni, i Lingoni, e i Boi quelle di maggior importanza.

All'ondata celtica, gli Umbri e gli Etruschi resistettero militarmente finché possibile, per poi fatalmente soccombere all'esercito avversario. Sconfitti gli Etruschi sul Ticino, i Boi e i Senoni superarono il Po cacciando gli ultimi gruppi di resistenti. Raggiunta la costa adriatica, i Senoni riuscirono ad occupare un vasto territorio i cui confini furono subito chiari: penetrarono fino alla costa adriatica e occuparono le terre comprese tra il fiume romagnolo Utis (Montone) e il fiume Esino. Cosi, mentre Lingoni e Boi si stanziarono nella pianura Padana settentrionale, i Senoni popolarono la Romagna meridionale spingendosi fino alle Marche. I Celti romagnoli sembrano mostrare un notevole interesse verso gli oggetti di provenienza etrusca dell'Italia centrale. Finora si sono trovati solo piccoli sepolcreti celtici ad inumazione, caratterizzati dalla presenza di armi offensive e difensive.

Fin dal II millennio a.C. l'Italia settentrionale era popolata dalle tribù celtiche degli Insubri (Cultura di Golasecca). l Boi, dal bacino del Danubio, si infiltrarono in Emilia portando con loro il rito funerario dell'incinerazione. Nelle loro tombe troviamo corredi in bronzo di fabbricazione etrusca e armi, spade in ferro a lunga lama, di loro produzione, torques in oro ed altri omamenti. ln Emilia i Boi preferirono uno stanziamento sparso, articolato in molti vici, tecta e castella. Non si è trovato nulla dei Lingoni che costrinsero gli abitanti di Spina ad abbandonare la loro città. Dal VI al I sec. a.C. i Celti permearono tutta l'Europa continentale. La loro lingua era vicina ai dialetti italici e al latino (essendo tutti di ceppo indoeuropeo). I Celti che raggiunsero l'Italia appartenevano alla Cultura di La Tène .

Oltre a dimostrare un'invidiabile organizzazione militare, i Celti si rivelarono una stirpe civile e rispettosa: l'occupazione dell'attuale Romagna non fu un bieco sfruttamento ma un fertile e duraturo insediamento, che a distanza di oltre 2000 anni ha tramandato tra le altre cose anche il dialetto romagnolo, misto di celtico e latino.

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